Chiesa di Santa Maria Maggiore

Data di pubblicazione:
11 Gennaio 2021
Chiesa di Santa Maria Maggiore

Descrizione

La data di costruzione non è certa, probabilmente verso l'anno 1000 fu ricostruita da Roberto il Guiscardo, ex novo, per un voto fatto alla Madonna. Nel 1187 fu restaurata la prima volta a causa di una minaccia di crollo e dotata dal comune di congrue rendite; per tale ragione la Regina Costanza di Napoli le concesse il Juspatronato (diploma del 20/11/1195) che durò fino al 1213. Rovinata di cuovo a causa della sua vetustà venne riedificata nel 1746 e riaperta 50 anni dopo nel 1796. E tale struttura è presente ancora oggi. La pianta a croce latina, presenta il braccio della croce non molto sviluppato e al posto della cupola vi è una semplice calotta senza tamburo e lanterna. Al suo interno misura 36 metri di lunghezza e 19 metri di larghezza con una superficie di 800 mq. e una cubatura di 15 mila mc. che la collocano ai primi posti fra le chiese del basso Molise. Di notevole contiene pregevoli opere: l'Altare Maggiore con una grande tavola dell'Assunta (1572) donata dal vescovo Cesare Ferrante; a siunistra l'Altare della cena costruito dai fratelli Monti nel 1795; a destra l'Altare di S. Adamo (patrono di Guglionesi), grossa tela del Bardellino raffigurante S.Adamo in estasi con sullo sfondo l'antico Colleniso chiusa dalla cerchia muraria con le torri; un Coro e un Pulpito in noce scolpita a mano autentici capolavori del XVIII secolo eseguiti dal maestro intagliatore Domenico Leone; una Grande Ancòna policroma in legno scolpita a mano rappresentante la Madonna col bambino del XVI secolo oggi in restauro; la Statua di S. Adamo in argento del peso di Kg. 33 eseguita nel 1886 e benedetta dal Papa Leone XIII; una Icona della Madonna Assunta (1505) racchiusa in una grande cornice d'argento (viene esposta ogni 15 Agosto). Di notevole bellezza è da ammirare nei sotterranei della stessa Chiesa la Cripta di S. Adamo; un ambiante seminterrato e triasbidato, a colonne basse e robuste tipiche del romanico, e capitelli di varia foggia. Da notare sono due colonne di capitelli cubici e basi quadrangolari dai cui lati svettano quattro triangoli con l'apice rivolto in alto. Si pensa che gli altri capitelli siano stati presi da una costruzione anteriore al 1186. Si accede alla cripta dalla navata destra della Chiesa. Nella cripta oltre all'abbassarsi delle volte si nota anche una forte diminuzione della luce che promana da strette monofore strombate, che facilitano il raccoglimento e la meditazione in questa che è la parte più antica della Chiesa. In questo ambiente sacro vi erano deposte le Reliquie del Santo Protettore e le sue colonne sorreggevano e sorreggono il sovrastante presbiterio. Che il luogo fosse caro al popolo guglionesano nei secoli passati, è testimoniato da un ciclo di affreschi tardo rinascimentale datato 1587. Gli affreschi riproducono alcune scene dell'Antico Testamento: La torre di Babele; l'interessante Noè ebbro; Noè e l'arca; il diluvio universale; Caino e Abele; la creazione di Eva; il peccato originale; la cacciata dal Paradiso. I colori di questi affreschi, in parte trasparenti e vivi, ricordano quelli dei manieristi. Nella stessa sala a mò di pala d'altare, troviamo le Porte di S.Adamo (nella foto a sinistra) in legno dorato del 1740 in cui sono raffigurate l'estasi di S.Adamo e l'antica Guglionesi. In questa nicchia veniva custodita e viene ancora custodita la Statua Argentea di S.Adamo che venne più volte rubata.

Indirizzo

Piazza XXIV Maggio,

Ultimo aggiornamento

Lunedi 21 Marzo 2022